L’albanese ex Inter è chiamato a una risposta forte dopo il rigore fallito a Lecce
Un Toro reduce dai due pesanti ko contro Como e Lecce si prepara a ospitare il Milan di Max Allegri lunedì alle 20:45 all’Olimpico Grande Torino. Gli ultimi incontri hanno fatto riaffiorare tutte le fragilità emotive di un gruppo che, complice qualche gol pesante di Simeone e una ritrovata solidità difensiva – almeno nei big match contro Bologna, Juventus, Roma e Napoli – sembrava averle camuffate con discreta efficacia.
L’imbarcata contro il Como e la non-reazione di Lecce hanno messo a nudo i limiti della squadra, riportando al centro il tema dei “blackout granata”: una tendenza preoccupante a staccare la spina nei momenti chiave delle gare, già emersa a inizio stagione contro Inter e Atalanta.
Asllani, un bagaglio importante ma poco sfruttato
A Lecce, il volto simbolo – in negativo – è stato quello di Kristjan Asllani. Il rigore sbagliato dall’albanese a tempo scaduto pesa sul Toro, perché avrebbe evitato la seconda sconfitta consecutiva e l’acuirsi della crisi, ma pesa soprattutto su di lui. Dopo 11 presenze in campionato con la maglia granata, l’ex Inter non ha ancora offerto prestazioni di spessore o portato bonus, né in termini di gol né di assist.
Dopo oltre 100 partite in Serie A con Empoli e Inter, da Asllani ci si aspettavano risposte più convincenti: è apparso invece smarrito, poco incisivo. L’esperienza accumulata su palcoscenici importanti con i nerazzurri negli ultimi anni – comprese diverse presenze in Champions League -sembrava potergli garantire un bagaglio utile da mettere al servizio del Toro.
A lungo rimasto all’ombra di Calhanoglu all’Inter, il passaggio in granata poteva rappresentare un punto di svolta per la sua carriera: l’occasione ossia di imporsi da titolare e trovare continuità.
L’albanese chiamato al riscatto
Il salto di qualità, però, non è ancora arrivato, nonostante alcuni segnali positivi mostrati soprattutto con la nazionale, dove con l’Albania ha dimostrato di avere la personalità per trascinare la squadra.
Al netto della difficoltà dell’avversario che arriverà lunedì all’Olimpico, il Toro è chiamato a reagire per non perdere le redini della stagione. E l’albanese, più di tutti, è chiamato a riscattarsi.

Lo Zio Bergomi ci aveva avvisato
“In quel ruolo tante volte bisogna essere preventivi e lui non lo era.
Tanti palloni persi, poco passo e poca efficienza nel recupero palla. “
Ricordo benissimo queste parole, infatti non si sbagliava….diceva pure: lentezza nella giocata… che tradotto significa giocatore prevedibile.
Da rispedire direttamente al mittente il prima possibile, personaggio scarso e presuntuoso
Non è il rigore fallitp quel che conta.